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Il progetto:

( in ottemperanza a quanto disposto dal nuovo DPCM 24/10/2020 seguiranno aggiornamenti)


Il progetto realizzerà 46 uscite sul territorio (una uscita settimanale di almeno 2 ore pomeridiane, serali o sulla giornata) per un gruppo di 5-7 giovani con ASD, presso parchi, impianti sportivi (impianti sciistici, piste ciclabili, ecc.), laghi, strutture ricreative, cinema, biblioteche, musei e castelli, bar, eventi musicali o culturali, ecc. I giovani beneficiari saranno accompagnati da un educatore Archè e da un gruppo di volontari normotipici a sperimentarsi in situazioni normalizzanti di vita quotidiana e tempo libero

Le uscite saranno organizzate in modo da aiutare i giovani a sviluppare autonomie legate sia ad aspetti relazionali (conoscere il gruppo, mediare tra i desideri di tutti, capire ruoli e caratteri differenti), che ad aspetti organizzativi come spostamenti, equipaggiamento utile ad ogni uscita (piscina, palestre, piuttosto che musei o cinema), che alle relazioni con esterni e persone con cui si hanno interazioni occasionali. 

Per le uscite che lo renderanno necessario, sarà utilizzato per gli spostamenti un pullmino di Prodigio ONLUS. 

Contesto: 

Il periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha investito il sistema economico-sociale con grande forza. Chi ha pagato le conseguenze più gravi dell’isolamento, che ci ha riscoperti tutti soggetti vulnerabili, sono le fasce di popolazione che già vivevano in situazioni di particolare fragilità, esclusione sociale e presa in carico frammentata da parte dei servizi. In particolare, per le famiglie di persone con disabilità intellettiva in età scolare la chiusura di molti servizi socio-educativi e il venir meno della possibilità di contatto con reti parentali e di solidarietà ha comportato un sovraccarico del lavoro di cura e assistenza da gestire esclusivamente all’interno del nucleo familiare. Inoltre, l’interruzione delle attività scolastiche e le difficoltà (tecniche o umane) di accesso ai servizi telematici della didattica a distanza hanno significato per molti ragazzi e ragazze con disturbi del neuro sviluppo l’arresto quasi totale delle relazioni abituali. 

In alcuni casi, la combinazione di questi elementi ha portato delle regressioni sul fronte delle conquiste di autonomia di minori e famiglie, e ha costretto questi nuclei a riformularsi, non sempre con esiti adattivi. In questa fase è quindi fondamentale ricostruire una rete eterogenea di supporto per contrastare il rischio di impoverimento esperenziale e relazionale a carico dei ragazzi, e concedere spazi per ridefinire gli equilibri interni al nucleo familiare. 

Obiettivi:

1. Offrire supporto alle famiglie con figli con disabilità cognitiva/relazionale e neurodiversità (in particolare con Disturbi dello Spettro Autistico - ASD da qui in avanti), sia sul breve periodo, creando dei momenti di “scarico” dal lavoro di cura, aumentato con l’emergenza sanitaria, e offrendo momenti di sollievo/tempo libero per conciliare esigenze di vita, lavoro e cura; sia nel lungo periodo, portando le famiglie a costruire equilibri nuovi, che contino su giovani più autonomi; 

2. Affrontare fragilità familiari e sociali, creando momenti di supporto alle autonomie di giovani con disabilità (spostamenti, organizzazione, rapportarsi con soggetti esterni, ecc..) e garantendo loro occasioni di scambio e condivisione con un gruppo di pari normotipici; 

3. Accompagnare i giovani con ASD alla riflessione rispetto al diventare adulti (accompagnare alla consapevolezza di cosa significa crescere, evitare potenziali frustrazioni legate ad aspettative e obiettivi concreti, ecc.); 

4. Formare un gruppo di giovani volontari appartenenti a diverse realtà all’accompagnamento all’autonomia di persone con ASD. 

Destinatari:

I destinatari del progetto sono stati individuati in un gruppo di giovani con Disturbi dello Spettro Autistico (ASD), di età compresa fra i 14 e i 24 anni, e le loro famiglie. 

La scelta di riferirsi a questa categoria e limitare il numero di partecipanti al progetto è legata principalmente a due elementi: i destinatari individuati in fase preliminare hanno già avuto occasione di sperimentare la dimensione del gruppo e di costruire una relazione amicale nell’ambito del progetto “SupAbility” di Archè SCS; in secondo luogo, la volontà è quella di garantire un lavoro educativo di qualità, in continuità con quanto già sperimentato dai ragazzi. In aggiunta, la pregressa conoscenza dei destinatari e delle loro famiglie ha permesso di rilevare con puntualità e certezza i bisogni cui il progetto intende rispondere.